Dare vita a un centro di competenza di rilievo nazionale necessita di un bagaglio di conoscenze e relazioni da mettere a frutto, e nondimeno trovare nuove modalità per renderle pubbliche; un’operazione di metodo prima che di contenuto, lo stesso metodo al quale abbiamo deciso di ispirarci nella costruzione di questo percorso progettuale e che corrisponderà a una coerente programmazione. Ecco perché il cosiddetto knowledge hub, non sarà inteso più o “solo” come sede del centro nazionale di competenza sull’economia circolare; esso dovrà coniugare funzione documentale e ruolo d’ideazione, gestione e coordinamento. Fondazione Cogeme Onlus metterà a disposizione le proprie risorse anche umane (con una disponibilità almeno al 70%) e svolgerà importanti mansioni, tra le altre: costante aggiornamento della documentazione (accessibilità remota, online, attraverso una sezione dedicata del portale web del centro) punto di riferimento fisico e virtuale per l’apprendimento, formazione, incontro e scambio di conoscenze.
La sensibilizzazione dei cittadini e degli enti passa attraverso la visibilità delle azioni nella loro accezione più concreta. Per questi motivi abbiamo pensato di affiancare alla strategia “hub”, un ventaglio di azioni pilota sul tema delle risorse in esubero.
Lotta allo spreco alimentare
Ogni anno in Europa si perde lungo tutti gli anelli della filiera alimentare fino al 50% di cibo sano e commestibile; ogni italiano in media butta ogni anno 27 Kg di cibo ancora commestibile. In totale sono 6 milioni le tonnellate di alimenti gettati ogni anno in Italia con i conseguenti problemi di spreco e di smaltimento di tali prodotti come rifiuti.
Questi dati generali non possono essere letti in maniera asettica e soprattutto non debbono essere disgiunti dalle responsabilità dei territori. Assumersi questa sfida culturale, sociale ed economica diventa pertanto una priorità amministrativa oltre che etica. Per questo si è ritenuto importante attivare, sotto forma di “azione pilota” la cosiddetta “Dispensa sociale” in collaborazione con la coop CAUTO la quale, in provincia di Brescia, svolge da diversi anni questo tipo di attività.
Riuso³ – Banco del Riuso in Franciacorta
L’idea base attorno alla quale si sviluppa questa seconda azione è di completare in un certo senso l’azione pilota n. 1 (dedicata al settore alimentare) attraverso l’attivazione di un Banco del Riuso sovra comunale di beni materiali ancora in buono stato. In altri termini, promuovere il miglioramento nella gestione del ciclo dei rifiuti tramite la prevenzione allo scarto e la consegna da parte dei cittadini di oggetti non più impiegati auspicando quindi un loro riutilizzo.
Il Riuso³ – Banco del Riuso in Franciacorta si pone come luogo ideale in cui attuare politiche attive di riduzione dei rifiuti attraverso proposte di recupero e vendita.
Il riuso si amplifica tre volte, al cubo, in altre parole:
- recupero: attraverso la raccolta di materiali e beni che non andranno sprecati;
- risparmio: attraverso la rimessa in circolo di beni (abbigliamento, arredo per la casa, abbigliamento bambino, etc.);
- rete: attraverso la creazione di benefici sociali ed ambientali per il territorio e la comunità.